
Pur rischiando di cadere in una retorica fatta di semplici parole che menzionano, osservano, commentano ma in realtà non aiutano, non posso lo stesso non rivolgere un pensiero alle numerose famiglie che si sono trovate la vita sconvolta dal sisma di 4 giorni fa.
Sono convinto che, anche se la TV, Internet e tutto il resto ci documentano dettagliatamente minuto per minuto sui fatti accaduti e quelli in corso, non essendo lì non è assolutamente possibile capire veramente cosa hanno provato (e cosa provano) le persone coinvolte. Poche decine di secondi di sisma che sconvolgono, o addirittura cancellano, anni di vita, di sentimenti, di sacrifici...e in un attimo ci ricordano, in maniera brusca ma dolorosamente efficace, quanto siamo polvere, quanto siamo fragili, quanto questa vita può essere involontariamente crudele. Non ci sono davvero parole, e infatti non voglio dilungarmi troppo, proprio per non cadere con due piedi nella retorica di cui sopra. Posso solo cercare di immaginare cosa provino gli abitanti de L’Aquila e dintorni: a me è capitato giusto un paio di volte (l’ultima proprio recentemente) di avvertire distintamente delle piccole scosse sismiche, e la sensazione di paralisi, di stupore, di instabilità che si prova anche solo per due o tre secondi è qualcosa di difficile da descrivere, ma comunque palpabile! Per questo mi vengono i brividi se penso a cosa hanno provato gli aquilani, e anche alla sensazione di costante paura e pericolo che, con tutta probabilità, li attanaglierà per anni, forse per sempre! :-(
Un pensiero, unito all’umano cordoglio, per coloro che hanno perso in questo disastro la vita di qualche loro caro. Non è questo il posto per dilungarsi in argomentazioni ulteriori. Varrà poco, tendente a nulla, ma un grande coro di piccole voci può comunque creare un suono potente...ed io mi unisco a questo coro.
Coraggio!
E' il momento della misericordia e della benignità, Claudio, e insieme agli aiuti concreti non possono mancare buoni pensieri e buone parole come le tue; perchè l'uomo ha bisogno di nutrire i suoi sentimenti e le sue emozioni, come di nutrire il suo corpo. Da mesi (cioè da quando ho creato uno "scheletro" di blog che non aggiorno da allora) è la prima volta che leggo e commento il blog di qualcun altro. Ma questo commento te lo dovevo!
RispondiEliminaGrazie Makoto, sono lieto di aver avuto questo privilegio! ;-)
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