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Era il lontano 1995 quando la Pixar rivoluzionò in maniera definitiva il mondo dei cartoon, introducendo i lungometraggi animati in 3D che sarebbero poi diventata la (quasi) costante nel mondo dell’animazione cinematografica. Quello era Toy Story, sbalorditivo per gli amanti dell’informatica e della grafica computerizzata, apprezzato da molti e schifato da altri: ricordo, ad esempio, diversi miei amici che si dissero molto delusi dopo la visione. Forse ci voleva ancora tempo per “digerire” bene la novità, che invece ora è diventata una rodatissima costante della nostra fruizione di cinema quotidiano! ;-) La suddetta Pixar, dopo film bellissimi come Wall-E e Up, non si smentisce e tira fuori dal cilindro un’altra perla animata, ricca di emozioni, di sentimenti, di spunti umoristici ma anche riflessivi, e che lascia lo spettatore con un sorriso stampato denso di beatitudine “infantile”, pensando a come deve essere fantastico vedere queste meraviglie animate con gli occhi di un vero bambino! :-)
La trama segue in maniera coerente l’ipotetico percorso dei giocattoli viventi, che si trovano davanti il loro padroncino ormai quasi maggiorenne, e il relativo (e angoscioso) dramma del finire nel dimenticatoio, o peggio ancora nella pattumiera! Le varie peripezie li porteranno a scoprire tanti nuovi e simpatici personaggi, che forse risulteranno meno amichevoli di quanto il “giocattolo medio” possa sembrare…
Certo, l’umorismo da risata grassa rasente il demenziale dei vari Shrek potrebbe restare preferibile da molti, ma se saprete guardare la pellicola con gli “occhi” giusti (come detto sopra), non resterete delusi!! ;-)
P.S.: come sempre bellissimo anche il consueto cortometraggio pre-film, davvero originale! :-)
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