giovedì 20 agosto 2009

Questione di Stile


Il campionato sta per ricominciare, e prontamente si infiammano gli “animi calcistici”, sia in senso buono che meno buono. E manco a farlo apposta sale in cattedra quella cima di Mourinho, carismatico gran parlatore, che nell’intento poco velato di distrarre l’attenzione dalla sconfitta nerazzurra nell’unica gara veramente importante del calcio estivo, ovvero la Supercoppa Italiana, solleva una bella polemicona sulla base delle parole del CT italiano Marcello Lippi, che pronostica la Juve come favorita del campionato

Un pronostico, come se ne fanno tanti in queste settimane: «Chi vince lo scudetto? La Juve». Ma la previsione di Marcello Lippi non è andata giù a José Mourinho. «È una mancanza di rispetto» sbotta il tecnico dell'Inter. «Se lo ha detto, mi fa pensare molto». Secondo l'allenatore portoghese, «è la prima volta che vedo un ct, una persona con una grandissima responsabilità istituzionale», pronosticare il successo di una squadra». E avvia un discorso secondo il quale attribuisce a Lippi non una previsione ma un verdetto , come a suggerire che il ct non ha guardato nella sfera di cristallo. «Per quel che riguarda il campionato - dice - devo iniziare a cambiare il mio pensiero perché il torneo sembra sia già finito ancora prima di iniziare. Io posso accettare che un giornalista dia la sua opinione e scriva che la Juventus, a suo parere, è la squadra che vincerà il prossimo scudetto», ha detto il portoghese. «Ed è ovvio che accetti che lo facciano anche un giocatore, un dirigente o il presidente della Juventus: fa parte della logica, perché fa parte di quello che si prova, che si sente e che può servire a motivare la propria squadra. Ma è la prima volta che leggo di un ct che dice queste cose».».

Curioso come praticamente nessun giornalistucolo abbia avuto la creanza di far notare come, un anno fa, Lippi espresse le stesse parole a favore dell’Inter e, indovinate un po’…nessuno (tantomeno MouFrigno) ebbe niente da ridire o di che scandalizzarsi! ;-)

Marcello Lippi non ha dubbi, le gerarchie in serie A non cambieranno, l'allenatore viareggino, tornato ct della Nazionale, vede ancora l'Inter favorita per lo scudetto 2008-09. "La penso così, perché a me piace molto l'allenatore che ha preso Moratti. Mourino è un tipo tosto, ma quando di un mister parlano positivamente tutti i calciatori, vuol dire che ha seminato bene" il suo pronostico al Tg5. Ci si sposta inevitabilmente sulla scena internazionale: "Gli Europei? Ritengo che il centrocampista della Spagna Marcos Senna sia stato il migliore, molto bravo, determinante nel gioco della squadra". E l'Italia? "Voglio ricostruire un gruppo di lavoro vincente, di cui faranno parte sicuramente tanti azzurri che hanno partecipato alla rassegna continentale. Bisogna scegliere giocatori intelligenti che sappiano che cosa significhino compattezza, unità di intenti, voglia di mettersi al servizio gli uni degli altri. Le qualità che ci hanno permesso di vincere il Mondiale".

Chissà se Simpatia Mou avrebbe avuto tanto fiato da sprecare anche nel caso in cui Marcellone avesse pronosticato Inter ancora una volta… ;-P

Non c’è che dire…allo Stile Inter non si rinuncia mai!!!

Molto interessante anche quanto detto sul blog Ju29ro! ;-)

Solita intervista prepartita del Mecenate meneghino. Naturalmente gli chiedono chi abbia ragione tra Mourinho e Lippi. Scontata la risposta del Nostro stimatissimo: "Non è che ha dato fastidio, però era un po’ secco, un po’ troppo sicuro".

Naturalmente non ha dato fastidio, figuriamoci, signori si nasce. Però allo stesso tempo si dà ragione a Mourinho perché Lippi ha espresso il suo innocuo giudizio con troppa sicurezza. Sicurezza che non si sa bene come venga misurata dal lider maximo interista. Forse con la misura dei decibel del tono della voce? Altro che processo alle intenzioni: siamo ormai al processo alle intonazioni.

Pronti via, inizia la partita. E qui l'Inter ritrova le sue di sicurezze: Materazzi graziato di una espulsione sacrosanta (sempre che non si indossi casacca nerassura marchiata Pirelli). Poi, solito rigore di circostanza.
Ognuno ha le sue sicurezze. L'Inter sembra aver ritrovato le sue.

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